L’artista ventimigliese invita tutti a completare l’opera inserendovi i rifiuti di plastica che deturpano le nostre spiagge.
Un pesce di nome Giuán. È la scultura in ferro realizzata dall’artista Davide Puma, con la collaborazione dell’associazione Lasciadire, per sensibilizzare tutti al rispetto del mare.
Ha anche un soprannome: Pesce Mangiaplastica, che spiega chiaramente che ha una funzione pratica, oltre che estetica. L’invito di Puma è infatti quello di inserire in questa grande gabbia a forma di pesce tutti i rifiuti di plastica che ogni giorno si riversano sui nostri lidi, per evitare che ritornino in mare e che vengano inghiottiti dai pesci veri. All’interno di Giuán, siede una sagoma umana che giorno dopo giorno verrà letteralmente sommersa e soffocata dalla plastica, una specie di contrappasso dantesco che segnerà il destino del nostro futuro se non sapremo porre rimedio agli errori che stiamo commettendo.
Inizialmente installata sulla spiaggia del Rio Latte, nell’area protetta della Mortola, la scultura sarà in un secondo tempo spostata sul lungomare di Ventimiglia.
Si tratta di un’encomiabile iniziativa artistica e sociale che vede coinvolti numerosi attori pubblici e privati, un bel gesto per la nostra comunità Intemelia. Nell’illustrazione, una mia interpretazione grafica dell’evento.