Agli inizi dell'Ottocento, Ventimiglia era inserita a pieno titolo nel Grand Tour che ogni europeo agiato poteva percorrere tra le bellezze del continente. Ecco quindi le maggiori attrazioni della nostra città in una guida turistica dell'epoca, accanto a quelle di altri luoghi di straordinario fascino come la Sicilia, la Sardegna, Malta...
Nel volume "L'Italia descritta e dipinta con le sue isole", pubblicato nel 1837 dall'editore Giuseppe Pomba e C., Ventimiglia viene descritta così:
Ventimiglia ha titolo di città ed è sede vescovile. Era città grande al tempo di Strabone e capitale de' Liguri Intemelj. Essa conserva alcuni avanzi de l'antica grandezza, ed a primo tratto la credereste fondata in gran parte sopra reliquie romane. Ma l'uso di fabbricare con pietre riquadrate diligentemente connesse e sovrapposte senza cemento, conservossi lungo tempo in Liguria dopo la caduta dell'Impero, onde assai difficile riesce interpretare l'antico. Ad ogni modo Ventimiglia ed Albenga ch'erano indubitabilmente due floride città al tempo del dominio romano, sono pur quelle che contengono maggior copia di costruzioni sì fatte.
Ma più oltre, il volume si sofferma anche nella descrizione della cattedrale dell'Assunta, criticandone l'infedele restauro:
La cattedrale di Ventimiglia è in tre navate, architettura del Medioevo. Il moderno imbiancamento le toglie il solenne. La dicono eretta sopra gli avanzi di un tempo dedicato a Giunone da M. Emilio l'anno di Roma 565. Una lapide marmorea che serve di scaglione alla porta maggiore, accredita la conghiettura che anticamente qui sorgesse un tempio a Giunone regina.
Quindi un accenno alla Chiesa di San Michele:
La chiesa di San Michele era, dice l'Aprosio, un tempio consacrato a Castore e Polluce, ma ciò non dee intendersi che dell'abside di bellissima forma e di una parte del coro. L'arco acuto che poi succede all'arco tondo, segna un'altra età di costruzione. Il tutto è in pietre riquadrate con lo scalpello. Quest'antichissima chiesa ha una confessione, ov'è una colonnetta militare di Antonino. Presso la porta della chiesa ne sta in piedi un'altra dove non si legge bene che Caesar.
E infine, qualche parola sulla Biblioteca Aprosiana, che già all'epoca risultava esser stata depredata delle sue più preziose collezioni:
La già celebre biblioteca aprosiana in Ventimiglia è come una memoria di tempi migliori. Ella ha perduto i più preziosi suoi codici, le sue edizioni più rare. Non conserva neppure tutte le opere del P. Angelico Aprosio, suo fondatore, letterato di gran fama nel secento, ma tinto della pece di quel secolo".
Link utili:
https://books.google.it/books?id=sw2AeHbTa90C&pg=PA24&lpg=PA24&dq=L%27Italia+descritta+e+dipinta+con+le+sue+isole+%22ventimiglia%22&source=bl&ots=v99zvHJRDx&sig=ACfU3U1BqToUWNLpkAZUSJ24fL7xx01aNA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwipvcvIzfHoAhVK_qQKHUfvDwoQ6AEwDHoECAsQLA#v=onepage&q=L'Italia%20descritta%20e%20dipinta%20con%20le%20sue%20isole%20%22ventimiglia%22&f=false
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