Ventimiglia, la guerra dei prezzi tra Italia e Francia raccontata da una rivista francese del 1890.
La guerra dei prezzi. La dogana italiana, nella gola di San Luigi, tra Mentone e Ventimiglia. |
Rimostranze e incomprensioni erano all'ordine del giorno. Soprattutto da quando (nel 1882) l'Italia era entrata a far parte, insieme alla Germania e all'Austria, della Triplice Alleanza.
"questi feroci guardiani del confine italiano, di cui i nostri viaggiatori non conservano sempre piacevoli ricordi"1890. Tra Italia e Francia non c'è accordo sul commercio trans frontaliero. I negoziati procedono a rilento, tra lunghe pause e brusche impennate. L'opinione pubblica parla apertamente di una vera e propria guerra commerciale. La chiamano "Guerra dei prezzi". A farne le spese sono i produttori e i consumatori, ma secondo alcuni c'è anche chi ci guadagna...
"Questa guerra ha per vittime, i produttori e i consumatori e per eroi ... i doganieri."
A scriverlo, nel numero uscito il 14 gennaio 1890, è "Le Petit Moniteur illustré". E più avanti mette in guardia i propri lettori che dovessero trovarsi a passare dalla dogana di Ventimiglia e imbattersi in: "questi feroci guardiani del confine italiano, di cui i nostri viaggiatori non conservano sempre piacevoli ricordi".
E, dopo averne descritto l'uniforme e la penna d'aquila che spunta dritta dal cappello di feltro, dice che possono essere scambiati facilmente per "briganti da opéra-comique".
"Il nostro disegno", continua l'articolo, "li mostra nell'atto di eseguire i loro severi ordini nella gola di Saint-Louis, tra Ventimiglia e Mentone, nel luogo che è diventato quasi famoso, grazie ai colpi di fucile troppo zelanti di uno di essi".
La parte successiva dell'articolo preferisco tradurla e citarla qui di seguito senza interruzioni:
"Il sottile corso d'acqua che scorre tra le pietre in primo piano è il torrente Saint-Louis che funge da confine tra i due Paesi fino al mare. Sulla costa, sopra le opere d'arte ferroviaria, passa la famosa strada della Corniche e la piccola casa bianca che si erge sul punto è la prima dogana italiana dove si dovrà condurre delinquenti e recalcitranti in caso di contravvenzioni o controversie. Perché le controversie sono frequenti su questo punto in cui i pericoli del mare possono spingere i pescherecci ad approdi di fortuna dovendo poi giustificare, a pena di sequestro, la loro vera origine e la provenienza delle loro merci, come abbiamo visto a proposito dell'incidente a cui abbiamo accennato in precedenza e che è ancora presente nei ricordi di tutti.
E, nel frattempo, l'interruzione delle relazioni commerciali con la Francia rovina l'Italia, il che non impedisce al signor Crispi di spendere in armamenti militari e marittimi, in opere di lusso, in ricevimenti imperiali.
Il popolo italiano, già intossicato per l'ingresso nella Triplice Alleanza, finirà senza dubbio per aprire gli occhi e scoprire che un buon piccolo trattato commerciale con la Francia farebbe molto meglio il suo interesse."
Enzo Iorio
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