È scomparso ieri a 48 anni, consumato da una sindrome neuro degenerativa, Ezio Bosso, il maestro che sapeva commuovere.
"A dirigere le stelle... Ezio Bosso" © Enzo Iorio |
"La musica sta nel silenzio. Si basa su quelle piccolissime pause che creano quella tensione, l’attesa”.Dicono che per continuare a suonare il piano avesse bisogno di tasti più leggeri, capaci di opporre meno resistenza al tocco ormai troppo fragile delle sue dita. Per questo un negozio di musica gli forniva un pianoforte speciale, in cui ciascun tasto pesava 30 grammi di meno.
Ho letto che Ezio Bosso aveva iniziato a suonare quando non aveva ancora cinque anni: non sapeva leggere e scrivere, ma solfeggiare sì. Figlio di operai, e fiero di esserlo, ha lottato duramente per nutrire il suo talento. Si era affermato nel panorama musicale internazionale per la sua capacità di trasmettere emozioni a fior di pelle.
Niente al mondo avrebbe potuto allontanarlo dalla musica, se non una forza ultramondana che molti di noi immaginano risieda tra le stelle. E adesso è lì che lo vedo, con la sua bacchetta, magica, vibrante, a dirigere quegli astri tra i quali sarà facile confonderlo.
Enzo Iorio
A dirigere le stelle... © Enzo Iorio |
Ezio Bosso (1971-2020)