La 13^ edizione del Festival Cinematografico itinerante si svolge tra Ventimiglia e Sanremo
Comunicato stampa
Ponente International Film Festival.
Continua, la passione per “un certo cinema”...
Prosegue anche quest’anno (e sono tredici!) il
percorso itinerante nel Ponente Ligure del Festival Cinematografico che ne
prende orgogliosamente il nome, organizzato dalla Decima Musa in una doppia
location e nuovi luoghi per cercare di raggiungere il territorio con la
capillarità che da sempre è prioritaria. Oltre alle già collaudate sale della Federazione Operaia e del Teatro del Casinò, che alla
diffusione culturale hanno sempre dato grande importanza, a Sanremo si
aggiungerà la Cattedrale di San Siro, prezioso scenario per
un concerto natalizio del Coro Polifonico di Ventimiglia, mentre l’oratorio di Sant’Agostino, nato con la stessa
vocazione nella Città di confine, accoglierà le
proiezioni e il concerto inaugurale dell’Orchestra Filarmonica Giovanile di Ventimiglia.
Diffondere bellezza è quello
che si propone, nel suo piccolo, il Festival, in questa veste prenatalizia
particolarmente ricco di film interessanti, eventi speciali e incontri, con
qualche pausa golosa e, come sempre, a ingresso libero.
Il titolo prescelto è
Creature Grandi e Piccole, ispirato al libro di James Herriot: un certain
regard ai rapporti tra bambini e adulti, con gli amici animali, con le varie
diversità , in un mondo che non esita a stigmatizzarle. Un
filone dalle infinite sfumature e pieno di amore, tenerezza e spunti di
riflessione.
Un “certo cinema”, che arriva al pubblico attraverso le selezioni
dei Festival Italiani e Internazionali, curato da autori affermati ma
soprattutto nuovi, dediti al racconto di storie affascinanti, al di là dei confini territoriali e culturali, per profondità ,
poesia e ironia.
Un cinema che la Decima Musa
ha scelto di dedicare in particolare ai bambini e ai giovani adulti, per
coltivare in loro il piacere della Settima Arte e dell’espressione del pensiero, in particolare con il
concorso Critici in erba, frutto della collaborazione con insegnanti e studenti
delle scuole medie locali.
Recita un proverbio africano “La Terra su cui viviamo non
l’abbiamo
ereditata ma presa in prestito dai nostri figli” . In questa ottica è indispensabile che adulti e
ragazzi trovino un punto di contatto, che ogni essere umano sappia quanto i “fratelli minori”, gli animali, siano
preziosi, che sussista il desiderio di preservare le tradizioni adattandole al
presente ma soprattutto al futuro. Storie da raccontare ce ne sono tante... e
altrettanti personaggi.
Come Alessandro, trasteverino
irrequieto e un po’ ignorante che, in Tutto quello che vuoi, si trova suo malgrado a “badare” a un anziano e
distinto poeta, scoprendo un inatteso tesoro. Come Marwann, giovane tunisino di
Parigi, protagonista di Ma révolution, eroe per caso e per amore, in cerca d’identità e del futuro. O Conor, teenager ribelle che affida
alla musica, alla tenacia e a due begli occhi il riscatto della sua vita, in
Sing Street. Oppure Oskar, geniale ragazzino che non si rassegna alla perdita
del padre, morto nel crollo delle Torri Gemelle, e a modo suo cerca un modo per
continuare a sperare, in Molto forte, incredibilmente vicino. O Pakis, la
piccola protagonista di The Mirror Never Lies, che si aggrappa al sogno di
rivedere il volto del padre disperso in mare in uno specchio magico...
Bambini, ragazzi, adulti che
provano a cambiare il mondo salvando la natura e gli animali, come gli animali
spesso salvano l’uomo.
Succede, ad esempio, nella
favola vera di A spasso con Bob, o nell’altrettanto poetico Il mio amico Nanuk, nel
piccolo capolavoro di animazione dalle sfumature un po’ “noir”, Un
gatto a Parigi, in cui un felino malandrino dalla doppia vita intreccia e
ricompone tre destini umani un po’ disastrati, e nella storia delicata e forte che
viene dall’Etiopia,
Lamb, in cui Ephraim farà di tutto per salvare dal sacrifico il suo
agnellino.
Si parlerà anche di scontri generazionali e di crescita,
grazie a esperienze condivise. Come nella storia vera di Aishoplan,
protagonista dello straordinario docu-film La principessa e l’aquila, che racconta il
rapporto tra un padre e una figlia, e le fasi di apprendimento di un’arte antichissima
tradizionalmente proibita alle donne.
O di una difficile relazione
fra nonno e nipote, come nella storia di Paikea, La ragazza delle balene, che
con amorevole ostinazione dimostrerà di essere all’altezza di guidare il suo
popolo.
E sempre in questa ottica si
colloca la selezione di cortometraggi che arricchirà il
programma.
Una parentesi in cui lasciare
spazio ad alcune piccole, grandi opere internazionali, come la splendida storia
di riscatto raccontata nel sudanese Nyerkuk, o quella di Abush, bambino di
strada affamato, pronto ad aiutare la comunità e a
proteggere la natura finché non perde la moneta che faticosamente si era
guadagnato nell’etiope Lezare, il divertente KanyeKanye, per parlare di razzismo in una
storia sudafricana di mele rosse e verdi. Ma anche corti italiani, che
affrontano ricordi e malinconia come L’aurora che non vedrò, o di
alienazione, come l’ironico e profondo U Su’, “prestati” dall’Associazione Levante Film Festival di Taranto, con
cui è nato un fruttuoso gemellaggio. Corti che parlano di comunicazione, o
della mancanza di comunicazione, come A mano libera, di una giovane regista
ligure che ha lavorato con l’Associazione Sanremo Cinema e il Teatro del Banchéro di Arma di Taggia. Mini
storie che trattano, ancora, la tematica della crescita, o del rispetto per la
vita, due chicche d’animazione: il nuovissimo Piper, della Pixar, col suo tenero pulcino di
piovanello alla scoperta del mondo, e una produzione Disney del 1938 (di cui
quest’anno uscirà il remake in lungometraggio) che racconta del mite Toro Ferdinando,
profondamente contrario alla corrida e innamorato delle sue margherite. E
ancora il pluripremiato A regola d’arte, per chiedersi chi siano i veri disabili di
questo mondo. E l'altrettanto pluripremiato, pregevole lavoro dell'associazione
genovese ZuccherArte, Rincoman, sul triste fenomeno del bullismo nelle scuole.
Non mancheranno momenti
conviviali, qualche dibattito in collaborazione con l’Università di Roma, e un evento speciale dedicato a Totò, nel cinquantesimo
anniversario della sua scomparsa, curato dalle due “Donne De Curtis” Liliana
ed Elena.
Ecco, questo sarà ancora una volta il P.I.F.F.: una festa del cinema, della musica, dei
sorrisi e della fantasia, in cui trova spazio ogni sfumatura della bellezza e
dell’emozione
che l’arte
sa regalare.
Ventimiglia, 9 e 11 dicembre,
Oratorio di Sant’Agostino
Sanremo, dal 16 al 22
dicembre, Cattedrale di San Siro, Federazione Operaia, Teatro del Casinò
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Pubblicato da Enzo Iorio:
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