Per trent'anni fu il primo casinò d'Italia
Dal 1884 al 1914, su licenza del Sotto Prefetto di Sanremo, fu il primo Casinò d' Italia e fu quello il suo periodo di massimo splendore. Nel '26 fu chiusa per motivi legati agli alti costi di gestione e da allora iniziò il declino. Durante la Seconda guerra mondiale fu adibita a base operativa e alloggio per truppe tedesche e italiane. A partire dal dopoguerra il processo di abbandono e conseguente degrado diventa inarrestabile. Oggi sia l'edificio che il giardino versano in uno stato di completo sfacelo.
Eppure era un luogo da sogno, stupenda costruzione incastonata in uno dei tratti di costa più belli della Riviera dei Fiori, luogo frequentato da aristocratici e ricchi borghesi che giungevano da mezz'europa, in particolare dall'impero zarista, e dall'Oriente.
Fu progettata dall'architetto Sébastien-Marcel Biasini, brillante professionista francese, figlio di un tagliapietre, che seppe interpretare con grande abilità creativa le esigenze di grandeur che giungevano dalla sua ricca committenza e che aveva al suo attivo già una ventina di grandi ville quando, nel 1884, consegnò le chiavi della lussuosa magione, immersa in un lussureggiante parco di circa 14.000 metri quadri e ricco di piante d’alto fusto, palmizi e di essenze. L'apparato decorativo della villa fu affidato alla famiglia Morgari, apprezzati pittori torinesi.
Il 2 gennaio del 1967 lo Stato italiano dichiarò la villa "di interesse particolarmente importante" e decretò che venisse sottoposta "a tutte le disposizioni di tutela" previste dalla legge, con la seguente motivazione:
"perché costituisce un notevole esempio di architettura monumentale fine ottocento avente altresì valore di documento storico come testimonianza degli influssi stilistici francesi del tempo. Opera dell’architetto nizzardo Biasini, costituisce un tutto unico col lussureggiante parco particolarmente prezioso per la varietà della flora e le caratteristiche comuni ai parchi e giardini della Riviera dei fiori e della Riviera francese".
Qualche anno fa la villa fu aggredita da un grosso incendio, rimato per molti aspetti misterioso.
Secondo alcune stime, il restauro di questo "monumento" costerebbe una quarantina di milioni di euro.
Enzo Iorio
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